Una Brexit senza accordo aggraverebbe l’impatto della pandemia

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La prospettiva che i negoziatori non riescano a raggiungere un accordo sulle future relazioni commerciali tra Unione europea e Regno Unito infliggerà un secondo colpo devastante ad agricoltori, imprese agroalimentari e commercianti che stanno già affrontando la pandemia.

È necessario giungere a un accordo commerciale fra Unione Europea e Regno Unito che sostenga le imprese e l’occupazione e aiuti a proteggere gli scambi commerciali tra UE e Regno Unito, che nel 2019 ammontavano a un valore di 58 miliardi di euro. L’accordo deve essere inteso a mantenere condizioni di parità tra l’UE e il Regno Unito, nonché l’integrità del mercato unico.

Da due anni, gli operatori del settore alimentare europeo, gli Stati membri e le altre parti interessate, si preparano ad assorbire lo shock dell’uscita del Regno Unito dall’UE. Tuttavia, mentre le imprese hanno bisogno di prevedibilità, tutto quello che abbiamo sono incertezze e non è chiaro l’accordo su come verranno trattate le esportazioni dal 1° gennaio 2021.

A pochi mesi dalla fine del periodo di transizione, ci sono ancora molte incognite che rendono impossibile la preparazione. In particolare, gli operatori alimentari di entrambe le sponde della Manica hanno bisogno di conoscere il regime normativo del Regno Unito in materia di salute animale, controlli su derrate alimentari e mangimi, nonché qualsiasi altro requisito futuro che influirà sulle esportazioni dell’UE.

La catena di approvvigionamento agroalimentare dell’UE si aspetta che gli elementi normativi vengano resi noti urgentemente e spera che i negoziatori del Regno Unito e dell’UE raggiungano un accordo di libero scambio di alta qualità nel poco tempo rimasto. Considerate le difficoltà imminenti, si chiede anche che la riserva di adeguamento alla Brexit di 5 miliardi di euro sia messa rapidamente a disposizione del settore agroalimentare, poiché è fra più colpiti dagli effetti della Brexit.

La prevedibilità e la fiducia sono essenziali per la prosperità del commercio e delle imprese.

Fonte: Copa, Cogeca