La fitasi di quarta generazione per la nutrizione animale

Susanna Lolli - Manager, Performance Solutions Italy dsm-firmenich, Istituto delle Vitamine S.p.A., Segrate (MI) Italy

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È nata una fitasi più rapida ed efficiente che apre le porte a un nuovo modo di formulare senza fitati. L’autorizzazione per broiler e tacchini, pollastre per la deposizione e riproduzione è arrivata a fine settembre 2024; a inizio 2025 verrà estesa anche alle ovaiole e ai riproduttori.

Tutto parte dal substrato…

I mangimi animali sono principalmente di origine vegetale e contengono, pertanto, un’elevata quantità di fitato. A differenza dei poligastrici, in grado di metabolizzare il fitato grazie alle fitasi prodotte dai microrganismi del rumine, i monogastrici quali polli, maiali e pesci, in cui l’attività fitasica nel tratto digestivo è limitata se non pressoché assente, non sono in grado di utilizzare il fitato come fonte di fosfato (Maenz et al. 1998; Boiling et al., 2000).

L’acido fitico, non solo non può essere utilizzato dagli animali monogastrici come fonte di fosfato, ma è anche considerato un forte fattore antinutrizionale, poiché interferisce nell’assorbimento e nell’utilizzo di cationi minerali, proteine, aminoacidi.

I sei gruppi fosfato dell’acido fitico (IP6) ne fanno un forte agente chelante in grado di legare cationi minerali divalenti e formare complessi insolubili metallo-fitato, riducendone la disponibilità all’assorbimento. L’interazione del fitato con le proteine è fortemente dipendente dal pH:

  •             a pH<5 si formano principalmente complessi binari proteina-fitato, in cui la proteina è direttamente legata al fitato (Selle et al., 2000; Kies et al., 2006);
  •             a pH>5 si formano, invece, complessi ternari proteina-fitato, in cui la proteina è legata a uno ione minerale che, a sua volta, è legato al fitato. Questi complessi rendono le proteine meno solubili e più resistenti alla proteolisi con una conseguente riduzione della loro digeribilità.

Con una semplice analisi NIR è possibile conoscere il quantitativo di fitato nei mangimi e grazie alla ricerca dsm-firmenich e Novonesis impiegare il dosaggio ottimale della fitasi per una nutrizione di nutrizione. Quando il valore di fitato è pari o inferiore allo 0,2% il substrato non è sufficiente all’azione della fitasi ed è necessario apportare delle modifiche alla composizione della formula e/o avvalersi di materie prime di origine differente. Sopra alla soglia minima del 0,2% il substrato sarà idoneo all’attività della fitasi fino a valori di eccesso di substrato in cui si adotterà anche il superdosaggio della fitasi (Figura 1).

HiPhorius, la quarta generazione di FITASI

L’alleanza tra dsm-firmenich e Novonesis inizia già all’inizio degli anni ’90 con la prima e innovativa fitasi che ha cambiato le sorti della formulazione degli avicoli, contribuendo a ottimizzare le diete, rendendole più digeribili e meno costose.

Dopo quasi 35 anni di continua ricerca e innovazione, nasce HiPhorius™, la quarta generazione di FITASI. L’autorizzazione è arrivata a fine settembre 2024 per broiler e tacchini, pollastre per la deposizione e riproduzione; a inizio 2025 verrà estesa anche alle ovaiole e ai riproduttori.

Innovativa perché?

HiPhorius™ è una fitasi più rapida ed efficiente che apre le porte a un nuovo modo di formulare senza fitati, consentendo agli animali di degradare più efficacemente il fitato, migliorando la digeribilità del fosforo, con conseguenti risparmi economici e riduzione dell’Indice di Conversione Animale (Figura 2). La tecnologia di formulazione all’avanguardia dell’additivo garantisce inoltre la disponibilità di una gamma di forme di prodotto superiori per garantire che l’attività enzimatica venga trasmessa all’animale in tutti i processi di produzione dei mangimi, mentre strumenti digitali unici e intuitivi assicurano un’applicazione semplice e precisa.

Le caratteristiche principali che rendono unico HiPhorius™ sono:

  •             miglioramento e stabilità della molecola, mediante l’inserimento di 3 ponti disolfuro aggiuntivi rispetto a HiPhos, che ne aumentano la rigidità a temperature elevate;
  •             New Formulation Technology (NFT) assicura una maggiore stabilità alla pellettatura e miscibilità del mangime;
  • aumento della stabilità in ambiente gastrico. L’attività enzimatica risulta già al 95% a partire da pH 2;
  • degradazione del fitato più veloce ed efficiente;
  • resa del 25% in più con le Nuove Matrici: Fosforo disponibile e digeribile, Calcio totale e digeribile, Sodio, Proteine e AA, Minerali;

…ancora più effetti extra fosforici.

I miglioramenti nelle performance di crescita (FCR) sono la principale conseguenza della degradazione quasi completa del fitato, della disponibilità di mio-inositolo (Figura 3), di amminoacidi ed energia.

Conclusioni

Grazie all’innovazione, alla continua ricerca nel campo degli enzimi, dsm-firmenich e Novonesis hanno lanciato la quarta generazione di fitasi. Unica, rapida, efficace e sicura. L’aggiunta di fitasi alla dieta degli animali monogastrici, non solo permette di migliorarne la disponibilità del fosforo, ma anche quella di minerali – calcio (Veum et al., 2006) e magnesio (Brink et al., 1991) – aminoacidi ed energia (Cowieson et al., 2006).

Articolo sponsorizzato dsm-firmenich